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Che le statine abbiano un ruolo di primaria importanza nella strategia di prevenzione delle malattie cardiovascolari è ormai un fatto da tempo documentato e largamente condiviso. Ma c'è ancora un problema che riguarda il sesso femminile che è da sempre poco rappresentato nei grandi studi randomizzati di intervento, soprattutto in quelli di prevenzione primaria, lasciando spazio a qualche dubbio che quanto si è osservato nell'uomo sia valido anche per la donna. Dubbio che, sommandosi ad altre considerazioni, prima di tutte il minor rischio della donna, in particolare nella sua vita feconda, di andare incontro ad un evento cardiovascolare, fa sì che in generale il problema della prevenzione nella donna sia considerato meno pressante che nell'uomo. Dai dati dello studio SATURNO, condotto con l'analisi ultrasonografica delle coronarie, in pazienti trattati per due anni con 40 mg di rosuvastatina o 80 mg di atorvastatina, è emerso che la regressione delle lesioni coronariche è stata maggiore nelle donne che negli uomini, soprattutto quando il livello di colesterolo LDL raggiunto durante il trattamento era inferiore a 70 mg/dL. Due conclusioni da questo studio: la prima è che le donne beneficiano della terapia con statine quanto e più degli uomini, la seconda è una conferma degli obiettivi terapeutici per il colesterolo LDL, così come sottolineato dalle Società Europee di Cardiologia e dell'Arteriosclerosi
Women are under-represented (range from 8% to 68%) in most lipid-lowering randomized clinical trials. Meta-analysis data from 170,000 participants showed that women had a significant proportional risk reduction of 16% (99% confidence interval: 3% to 27%; p = 0.002 per 1.0 mmol/l decrease in low-density lipoprotein cholesterol [LDL-C]) of the combined endpoint of coronary death, nonfatal myocardial infarction coronary revascularization, and stroke (1). Is this because women had a greater change in intravascular ultrasound (IVUS) percentage atheroma volume (PAV) in progression/regression trials, as shown in this substudy of the SATURN (Study of Coronary Atheroma by Intravascular Ultrasound: Effect of Rosuvastatin Versus Atorvastatin) study (2)? This observation has not been proven to be a consistent one. In the ASTEROID (A Study To Evaluate the Effect of Rosuvastatin on Intravascular Ultrasound-Derived Coronary Atheroma Burden) study, in which high dose rosuvastatin was administered, the findings were at variance with the current report (Table 1). Men had slightly larger regression than women. Of note, the IVUS analyses were performed under the same standard operating procedures in the same analysis core laboratory in both studies. Why did the differential impact of rosuvastatin and atorvastatin on plaque regression in women was not reproduced?
J Am Coll Cardiol Img. 2014;7:1023-1024
Modena, 22-23 Giugno 2023
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