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L'arteriopatia obliterante in genere non riceve molta attenzione da parte del clinico anche se per la sua prevalenza e per i danni che ne derivano dovrebbe essere più attentamente ricercata. La metodica diagnostica è semplice, alla portata di tutti e piuttosto affidabile. Questo studio longitudinale, condotto su una popolazione anziana allo scopo di verificare se la lipoproteina (a) sia o meno associata alla presenza o alla comparsa nel tempo di arteriopatia obliterante, ha effettivamente dimostrato che alti livelli plasmatici di lipoproteina (a) si accompagnavano ad un indice caviglia-braccio ridotto. La relazione era graduale, cioè ai livelli più alti di lipoproteina (a) corrispondeva una più marcata diminuzione dell'indice caviglia-braccio, cioè un danno arterioso più grave. Nel corso di questi ultimi anni, la relazione tra lipoproteina (a) e rischio cardiovascolare ha vissuto alterne vicende, ma ora appare piuttosto chiaro che il livello plasmatico di lipoproteina (a) è fortemente predittivo almeno della cardiopatia ischemica e dell'ictus cerebrale. Adesso si aggiunge anche l'arteriopatia periferica la cui relazione con la lipoproteina (a) è rimasta a lungo controversa.
Lipoprotein(a) (Lp[a]) may represent an independent risk factor for peripheral arterial disease of the lower limbs (LL-PAD), but prospective data are scant. We estimated the association between baseline Lp(a) with prevalent and incident LL-PAD in older subjects from the InCHIANTI Study. LL-PAD, defined as an ankle-brachial index <0.90, was assessed at baseline and over a 6-year follow-up in a sample of 1,002 Italian subjects 60 to 96 years of age. Plasma Lp(a) and potential traditional and novel cardiovascular risk factors (including a score based on relevant inflammatory markers) were entered in multivariable models to assess their association with prevalent and incident LL-PAD. At baseline, Lp(a) concentration was directly related to the number of increased inflammatory markers (p <0.05). There were 125 (12.5%) prevalent cases of LL-PAD and 57 (8.3%) incident cases. After adjustment for potential confounders, participants in the highest quartile of the Lp(a) distribution (>/=32.9 mg/dl) were more likely to have LL-PAD compared to those in the lowest quartile (odds ratio [OR] 1.83, 95% confidence interval [CI] 1.01 to 3.33). The association was stronger (OR 3.80, 95% CI 1.50 to 9.61) if LL-PAD was defined by harder criteria, namely an ankle-brachial index <0.70. Compared to subjects in the lowest Lp(a) quartile, those in the highest quartile showed a somewhat increased risk of incident LL-PAD (lowest quartile 7.7%, highest quartile 10.8%), but the association was not statistically significant (OR 1.52, 95% CI 0.71 to 3.22). In conclusion, Lp(a) is an independent LL-PAD correlate in the cross-sectional evaluation, but further prospective studies in larger populations, with longer follow-up and more definite LL-PAD ranking, might be needed to establish a longitudinal association.
Modena, 22-23 Giugno 2023
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