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L'assunzione regolare di moderate quantità di alcool si associa ad una ridotta morbilità e mortalità cardiovascolare, almeno in soggetti apparentemente sani. All'alcool vengono attribuiti numerosi effetti che in qualche modo hanno a che fare con l'aterosclerosi e gli eventi clinici susseguenti, quali l'aumento delle HDL e della fibrinolisi, la riduzione dell'aggregazione piastrinica e dei fattori della coagulazione, il miglioramento della funzione endoteliale, la riduzione dell'infiammazione e dell'insulino resistenza. Questi effetti positivi rimangono tali solo per piccole dosi di alcool; a dosi più elevate prevalgono gli effetti negativi con conseguente aumento della mortalità. La preoccupazione riguardo la facile possibilità che da un consumo moderato si passasse ad un consumo eccessivo ha consigliato alle autorità sanitarie ed alle società scientifiche di non supportare il consumo di alcool, anche se l'evidenza epidemiologica avrebbe consigliato di farlo. Se è chiaro l'effetto protettivo di modeste dosi di alcool in soggetti apparentemente sani, meno chiaro è l'effetto dell'alcool in pazienti già cardiopatici. Due meta-analisi danno una risposta positiva e cioè anche nei pazienti con malattia cardiovascolare il consumo abituale di piccole dosi di bevande alcooliche, corrispondenti ad un apporto giornaliero di 25 g di alcool, si associa ad una riduzione della mortalità cardiovascolare. La conclusione è che i pazienti con cardiopatia ischemica devono essere avvertiti che il consumo di modeste dose di alcool non è dannoso, purché inserito nel corretto stile di vita.
OBJECTIVES: The purpose of this study was to quantify the relation between alcohol consumption and cardiovascular and total mortality in patients with a history of cardiovascular events.
BACKGROUND: Regular, moderate alcohol consumption by healthy people is associated with lower cardiovascular and all-cause mortality. No extensive meta-analysis is presently available on the possible association of alcohol consumption with secondary events in patients with cardiovascular disease.
METHODS: Articles were retrieved through October 2009 by search in PubMed and EMBASE. Fifty-four publications were identified, but only 8 were selected for our analyses, including 16,351 patients with a history of cardiovascular disease. Secondary events were cardiovascular or all-cause mortality. All selected studies were prospective. Data were pooled with a weighted, least-squares regression analysis of second-order fractional polynomial models.
RESULTS: The meta-analysis on cardiovascular mortality showed a J-shaped pooled curve with a significant maximal protection (average 22%) by alcohol at approximately 26 g/day. In the meta-analysis on mortality for any cause, J-shaped pooled curves were observed in the overall analysis (average maximal protection of 18% in the range of 5 to 10 g/day) and in all subgroups according to either the type of patients or the characteristics of the studies.
CONCLUSIONS: In patients with cardiovascular disease, light to moderate alcohol consumption (5 to 25 g/day) was significantly associated with a lower incidence of cardiovascular and all-cause mortality.
J Am Coll Cardiol 2010;55:1339-47
Modena, 22-23 Giugno 2023
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