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Più di 275.000 persone muoiono ogni anno in Europa per morte improvvisa e la maggior parte di esse non ha mai avuto sintomi in precedenza. Le cause sono generalmente la fibrillazione ventricolare e più raramente la tachicardia ventricolare veloce che complicano un insulto ischemico miocardico. I tradizionali fattori di rischio per la cardiopatia ischemica, benché significativamente associati al rischio di morte improvvisa, non sono sufficientemente sensibili per identificare i soggetti a rischio elevato. I dati che provengono dallo studio PRIME, che è uno studio multicentrico lanciato nel 1991 per la valutazione dei fattori di rischio per la cardiopatia ischemica e che ha coinvolto 10.602 soggetti di sesso maschile di età compresa tra i 50 ed i 59 anni, hanno dimostrato che la concentrazione plasmatica di interleuchina 6, ma non quella di altri indici infiammatori, quali la proteina C reattiva ed il fibrinogeno, è un forte predittore indipendente della morte improvvisa nell'arco di 10 anni. Il suggerimento che deriva da questo studio è che l'interleuchina 6, oltre ad essere implicata in varie fasi del processo aterogenetico, potrebbe esserlo anche nei meccanismi favorenti la suscettibilità alle aritmie.
OBJECTIVE: To examine prospectively the association of high-sensitivity C-reactive protein, interleukin 6, and fibrinogen with sudden death in asymptomatic European men.
METHODS AND RESULTS: Among the 9771 men from the Etude PRospective de l'Infarctus du Myocarde (PRIME) Study, 664 had a first coronary heart disease over 10 years, including 50 sudden deaths, 34 nonsudden coronary deaths, and 580 nonfatal coronary heart disease events. For each outcome, 2 matched controls, who were free of coronary heart disease at the index date, were randomly selected from the initial cohort (nested case control study design). There was a 3-fold increased risk (95% CI, 1.20 to 7.81) of sudden death between the upper and the lower third of interleukin 6 after adjustment for baseline confounders in conditional logistic regression analysis. Neither high-sensitivity C-reactive protein (hazard ratio(third versus first tertile)=1.27; 95% CI, 0.51 to 3.17) nor fibrinogen (hazard ratio(third versus first tertile)=1.90; 95% CI, 0.76 to 4.75) was associated with sudden death. For comparison, there was a 6-fold increased risk of nonsudden coronary death from the highest compared with the lowest tertile of fibrinogen and a trend toward an association with higher C-reactive protein and higher interleukin 6. All 3 inflammatory biomarkers were moderately, but significantly, associated with nonfatal coronary heart disease.
CONCLUSIONS: Interleukin 6, but not high-sensitivity C-reactive protein or fibrinogen, is an independent predictor of sudden death in asymptomatic European men.
Arterioscler Thromb Vasc Biol 2010;30:2047-52
Napoli, 26-28 novembre 2023
Rimini,
16-18 aprile 2023
Castelbuono (PA),
14 Novembre 2022
Modena, 7-9 Luglio 2022
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