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L'artrite reumatoide è gravata, fra le altre cose, da un eccesso di malattie cardiovascolari. Nella fase attiva della malattia, il colesterolo totale e LDL è basso e questo poco si accorda con l'aumentato rischio di eventi cardiovascolari maggiori. Anche il colesterolo HDL è basso e questo si accorderebbe con un rischio aumentato, ma il rapporto colesterolo LDL/HDL è anch'esso basso e riapre il problema interpretativo. In altri termini, il quadro lipidico nell'artrite reumatoide attiva non è predittivo del rischio cardiovascolare. Lo sono invece gli indici infiammatori, il cui livello è inversamente proporzionale a quello di colesterolo totale, colesterolo LDL, colesterolo HDL e loro
rapporto e direttamente proporzionale all'incidenza di eventi ischemici. Che le malattie infiammatorie acute e croniche si associno ad una riduzione del colesterolo è fatto ben noto anche se non del tutto spiegato. Altrettanto noto è il fatto che gli indici infiammatori siano indicativi di rischio cardiovascolare. L'interazione tra indici infiammatori e assetto lipidico complica il quadro interpretativo e potrebbe indicare nell'infiammazione sistemica l'elemento principale dell'evoluzione dell'aterosclerosi, ma anche un semplice, ancorché potente, elemento confondente.
OBJECTIVE: To examine the impact of systemic inflammation and serum lipids on cardiovascular disease (CVD) in rheumatoid arthritis (RA).
METHODS: In a population-based RA incident cohort (1987 American College of Rheumatology criteria first met between 1988 and 2007), details were collected of serum lipid measures, erythrocyte sedimentation rates (ESRs), C-reactive protein (CRP) measures and cardiovascular events, including ischaemic heart disease and heart failure. Cox models were used to examine the association of lipids and inflammation with the risk of CVD and mortality, adjusting for age, sex and year of RA incidence.
RESULTS: The study included 651 patients with RA (mean age 55.8 years, 69% female); 67% were rheumatoid factor positive. ESR was associated with the risk of CVD (HR=1.2 per 10 mm/h increase, 95% CI 1.1 to 1.3). Similar findings, although not statistically significant, were seen with CRP (p=0.07). A significant non-linear association for total cholesterol (TCh) with risk of CVD was found, with 3.3-fold increased risk for TCh <4 mmol/l (95% CI 1.5 to 7.2) and no increased risk of CVD for TCh =4 mmol/l (p=0.57). Low low-density lipoprotein cholesterol (LDL <2 mmol/l) was associated with marginally increased risk of CVD (p=0.10); there was no increased risk for LDL =2 mmol/l (p=0.76).
CONCLUSION: Inflammatory measures (particularly, ESR) are significantly associated with the risk of CVD in RA. Lipids may have paradoxical associations with the risk of CVD in RA, whereby lower TCh and LDL levels are associated with increased cardiovascular risk.
Modena, 22-23 Giugno 2023
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