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Sono due i motivi per cui si conducono indagini strumentali, radiologiche o ultrasoniche, indirizzate alla ricerca di lesioni aterosclerotiche subcliniche: una stima più puntuale del rischio cardiovascolare individuale e l'implementazione di una terapia atta a ridurre il rischio. La diagnosi di malattia subclinica, se non seguita dalla terapia, ha un valore puramente accademico ed è proprio questo che sembra dimostrare la meta-analisi di Hackman. Il numero degli studi che sono stati oggetto della meta-analisi è piuttosto limitato perché gli studi condotti sull'argomento sono pochi e per di più con casistiche scarsamente numerose. Il quadro che ne risulta è comunque sconsolante. A fronte di un dispendio di risorse piuttosto rilevante e di fastidi o anche di rischi per i pazienti, l'adeguamento della strategia terapeutica allo stato clinico del paziente risulta insufficiente.
BACKGROUND: Despite extensive use in practice, the impact of noninvasive cardiovascular imaging in primary prevention remains unclear.
METHODS: We searched for randomized trials that compared imaging with usual care and reported any of the following outcomes in a primary prevention setting: medication prescribing, lifestyle modification (including diet, exercise, or smoking cessation), angiography, or revascularization.
RESULTS: Seven trials were included. Trials screened patients for inducible myocardial ischemia (2 trials), coronary calcification (3 trials), carotid atherosclerosis (1 trial), or left ventricular hypertrophy (1 trial). Imaging had no effect on medication prescribing overall (odds ratio [OR], 1.01; 95% confidence interval [CI], 0.76-1.33) or on provision of lipid-modifying agents (OR, 1.08; 95% CI, 0.58-2.01), antihypertensive drugs (OR, 1.05; 95% CI, 0.75-1.47), or antiplatelet agents (OR, 1.05; 95% CI, 0.84-1.32). Similarly, no effect was seen on dietary improvement (OR, 0.78; 95% CI, 0.22-2.85), physical activity (0.02 vs -0.08 point change for imaging vs control on a 5-point scale; P = .23), or smoking cessation (OR, 2.24; 95% CI, 0.97-5.19). Imaging was not associated with invasive angiography (OR, 1.26; 95% CI, 0.89-1.79).
CONCLUSIONS: We found limited evidence suggesting that noninvasive cardiovascular imaging alters primary prevention efforts. However, given the imprecision of these results, further high-quality studies are needed.
Arch Intern Med 2011;171:977-982
Napoli, 26-28 novembre 2023
Rimini,
16-18 aprile 2023
Castelbuono (PA),
14 Novembre 2022
Modena, 7-9 Luglio 2022
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