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Inquinamento atmosferico e ictus cerebrale

 

E' ormai certo che alte concentrazioni di particolato fine (PM2.5) nell'atmosfera determinino un aumento del rischio cardiovascolare. L'associazione potrebbe essere spiegata dalla combinazione di vari effetti del particolato, tra i quali un ruolo preminente sarebbe svolto da disturbi del sistema autonomico, dell'equilibrio emostatico, dello stato infiammatorio e della funzione endoteliale. Meno chiaro è se gli stessi effetti sul sistema cardiovascolare siano osservabili anche per livelli di inquinamento minori. In questo studio, condotto nell'area di Boston, si sono misurate oltre che le concentrazioni del PM2.5, anche quelle del particolato carbonioso, del biossido di azoto, del monossido di carbonio e dell'ozono che sono marcatori dell'inquinamento atmosferico prodotto dal traffico automobilistico. Il risultato è che anche l'esposizione a livelli di inquinamento moderato (PM2.5 15-40 mg/m3), considerati sicuri dalle autorità regolatorie statunitensi, aumenta entro poche ore, la probabilità di un ictus cerebrale ischemico.

 

Ambient air pollution and the risk of acute ischemic stroke

Wellenius GA, Burger MR, Coull BA, Schwartz J, Suh HH, Koutrakis P, Schlaug G, Gold DR, Mittleman MA

Arch Intern Med 2012;172:229-234

 

BACKGROUND: The link between daily changes in level of ambient fine particulate matter (PM) air pollution (PM <2.5 µm in diameter [PM(2.5)]) and cardiovascular morbidity and mortality is well established. Whether PM(2.5) levels below current US National Ambient Air Quality Standards also increase the risk of ischemic stroke remains uncertain.
METHODS: We reviewed the medical records of 1705 Boston area patients hospitalized with neurologist-confirmed ischemic stroke and abstracted data on the time of symptom onset and clinical characteristics. The PM(2.5) concentrations were measured at a central monitoring station. We used the time-stratified case-crossover study design to assess the association between the risk of ischemic stroke onset and PM(2.5) levels in the hours and days preceding each event. We examined whether the association with PM(2.5) levels differed by presumed ischemic stroke pathophysiologic mechanism and patient characteristics.
RESULTS: The estimated odds ratio (OR) of ischemic stroke onset was 1.34 (95% CI, 1.13-1.58) (P < .001) following a 24-hour period classified as moderate (PM(2.5) 15-40 µg/m(3)) by the US Environmental Protection Agency's (EPA) Air Quality Index compared with a 24-hour period classified as good (=15 µg/m(3)). Considering PM(2.5) levels as a continuous variable, we found the estimated odds ratio of ischemic stroke onset to be 1.11 (95% CI, 1.03-1.20) (P = .006) per interquartile range increase in PM(2.5) levels (6.4 µg/m(3)). The increase in risk was greatest within 12 to 14 hours of exposure to PM(2.5) and was most strongly associated with markers of traffic-related pollution.
CONCLUSION: These results suggest that exposure to PM(2.5) levels considered generally safe by the US EPA increase the risk of ischemic stroke onset within hours of exposure.

 

 

Arch Intern Med 2012;172:229-234

 

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