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Ne sono state dette tante su questo argomento ed ora la conclusione largamente condivisa è che l'assunzione di moderate quantità di alcool per lo meno non sono nocive. Già nel 1926, quello che viene considerato il fondatore della gerontologia, Raymond Pearl aveva dimostrato che coloro che bevevano moderate quantità di alcool vivevano più a lungo degli astemi e dei forti bevitori. Molti studi si sono succeduti da allora con risultati alterni, ma per lo più a favore delle convinzioni di Pearl ed ora la revisione della letteratura e la meta-analisi di Jayasekara e coll. su studi pubblicati tra il 1966 ed il 2012, conferma che negli uomini la relazione tra consumo di alcool e mortalità per tutte le cause è curvilinea (o a forma di "J"). Rispetto ai non bevitori, il rischio di morte è minore del 10% per coloro che consumano abitualmente meno di 30 g di alcool al giorno, è maggiore del 19% per coloro che bevono da 30 a 59 g al giorno e maggiore del 52% per coloro che superano i 60 g al giorno.
The results from the few cohort studies that have measured usual alcohol consumption over time have not been summarized. We therefore conducted a systematic review and meta-analysis to quantify mortality risk. Pertinent studies were identified by searching the Medline, Web of Science, Cumulative Index to Nursing and Allied Health Literature (CINAHL) Plus, and Scopus databases through August 2012 using broad search criteria. Studies reporting relative mortality risks for quantitatively defined categories of alcohol consumption over time were eligible. Nine cohort studies published during 1991-2010 (comprising 62,950 participants and 10,490 deaths) met the inclusion criteria. For men, there was weak evidence of lower mortality risk with low levels of alcohol intake over time but higher mortality risk for those with intakes over 40 g/day compared with abstainers using a random-effects model (P for nonlinearity = 0.02). The pooled relative risks were 0.90 (95% confidence interval: 0.81, 0.99) for 1-29 g/day, 1.19 (95% confidence interval: 0.89, 1.58) for 30-59 g/day, and 1.52 (95% confidence interval: 0.78, 2.98) for 60 or more g/day compared with abstention. There was moderate between-study heterogeneity but no evidence of publication bias. Studies including women were extremely scarce. Our findings include a curvilinear association between drinking over time and mortality risk for men overall and widespread disparity in methods used to capture exposure and report results.
Am J Epidemiol 2014;179:1049-1059
Modena, 22-23 Giugno 2023
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