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Alte concentrazioni di trigliceridi e di LDL piccole e dense e basse concentrazioni di HDL fanno parte del quadro metabolico del diabete di tipo 2. Numerosi sono i dati che indicano che le alterazioni dell'assetto lipidico sono conseguenza della resistenza all'insulina e/o di altri fattori come l'obesità che è notoriamente associata sia al diabete sia alla dislipidemia, ma alcuni studi suggeriscono che il rapporto diabete-dislipidemia sia inverso e cioè che sia la stessa dislipidemia che contribuisca alla patogenesi del diabete. E' stata studiata la relazione tra 140 varianti genetiche associate ai livelli di colesterolo HDL, colesterolo LDL e trigliceridi con il diabete di tipo 2. L'associazione più forte è risultata quella tra alti livelli di colesterolo LDL e basso rischio di diabete che è in accordo con precedenti osservazioni di un rapporto inverso tra basso colesterolo LDL geneticamente determinato e aumento di rischio per diabete. Rimane però il dubbio che la relazione tra LDL e diabete sia influenzata dalla sopravvivenza e cioè che alti livelli di LDL riducano la sopravvivenza e perciò riducono il rischio di diabete e il contrario potrebbe accadere quando i livelli di LDL sono bassi.
The effects of dyslipidemia on the risk of type 2 diabetes (T2D) and related traits are not clear. We used regression models and 140 lipid-associated genetic variants to estimate associations between circulating HDL cholesterol (HDL-C), LDL cholesterol (LDL-C), and triglycerides and T2D and related traits. Each genetic test was corrected for effects of variants on the other two lipid types and surrogates of adiposity. We used the largest data sets available: 34,840 T2D case and 114,981 control subjects from the DIAGRAM (DIAbetes Genetics Replication And Meta-analysis) consortium and up to 133,010 individuals without diabetes for insulin secretion and sensitivity from the MAGIC (Meta-Analyses of Glucose and Insulin-related traits Consortium) and GENESIS (GENEticS of Insulin Sensitivity) studies. Eight of 21 associations between groups of variants and diabetes traits were significant at the nominal level, including those between genetically determined lower HDL-C (ß = -0.12, P = 0.03) and T2D and genetically determined lower LDL-C (ß = -0.21, P = 5 × 10(-6)) and T2D. Although some of these may represent causal associations, we discuss why caution must be used when using Mendelian randomization in the context of circulating lipid levels and diabetes traits. In conclusion, we found evidence of links between genetic variants associated with lipids and T2D, but deeper knowledge of the underlying genetic mechanisms of specific lipid variants is needed before drawing definite conclusions about causality based on Mendelian randomization methodology.
Modena, 22-23 Giugno 2023
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