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E' stato ripetutamente provato che il controllo dei fattori di rischio riduce la probabilità di malattie cardiovascolari, ma l'incidenza di eventi rimane ancora piuttosto elevata, soprattutto in certe fasce di popolazione come i diabetici di tipo 2. Il problema del rischio residuo è stato già oggetto di numerose ricerche che hanno per lo più puntato sul trattamento aggressivo di singoli fattori di rischio e pochi sono gli studi che invece hanno avuto un indirizzo più globale. Nello loro studio, Bittner e coll. hanno voluto verificare se il controllo simultaneo di vari fattori di rischio, seguendo per ognuno di essi le linee guida con i loro obiettivi terapeutici, potesse avere un effetto protettivo maggiore nei confronti degli eventi cardiovascolari in diabetici con cardiopatia ischemica. La conclusione, come atteso, è stata che tanto maggiore è il numero dei fattori di rischio ben controllati, tanto maggiore è il grado di protezione.
BACKGROUND: It is unclear whether achieving multiple risk factor (RF) goals through protocol-guided intensive medical therapy is feasible or improves outcomes in type 2 diabetes mellitus.
OBJECTIVES: This study sought to quantify the relationship between achieved RF goals in the BARI 2D (Bypass Angioplasty Investigation Revascularization 2 Diabetes) trial and cardiovascular events/survival.
METHODS: We performed a nonrandomized analysis of survival/cardiovascular events and control of 6 RFs (no smoking, non-high-density lipoprotein cholesterol <130 mg/dl, triglycerides <150 mg/dl, blood pressure [systolic <130 mm Hg; diastolic <80 mm Hg], glycosylated hemoglobin <7%) in BARI 2D. Cox models with time-varying number of RFs in control were adjusted for baseline number of RFs in control, clinical characteristics, and trial randomization assignments.
RESULTS: In 2,265 patients (mean age 62 years, 29% women) followed up for 5 years, the mean ± SD number of RFs in control improved from 3.5 ± 1.4 at baseline to 4.2 ± 1.3 at 5 years (p < 0.0001). The number of RFs in control during the trial was strongly related to death (global p = 0.0010) and the composite of death, myocardial infarction, and stroke (global p = 0.0035) in fully adjusted models. Participants with 0 to 2 RFs in control during follow-up had a 2-fold higher risk of death (hazard ratio: 2.0; 95% confidence interval: 1.3 to 3.3; p = 0.0031) and a 1.7-fold higher risk of the composite endpoint (hazard ratio: 1.7; 95% confidence interval: 1.2 to 2.5; p = 0.0043), compared with those with 6 RFs in control.
CONCLUSIONS: Simultaneous control of multiple RFs through protocol-guided intensive medical therapy is feasible and relates to cardiovascular morbidity and mortality in patients with coronary disease and type 2 diabetes mellitus.
J Am Coll Cardiol. 2015;66:765-73
Modena, 22-23 Giugno 2023
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