Rivista in lingua italiana
riservata ai Soci SISA
Ultimo numero:
Anno 14 • N.4/2023
Nella continua ricerca di strumenti che rendano più attendibile la previsione degli eventi cardiovascolari, lo studio della velocità dell'onda di polso sta guadagnando favore. La metodica non è complessa, non è invasiva e non necessita di apparecchiature particolarmente costose. Valuta la rigidità della parete aortica, la cui stima è un buon indice di danno vascolare. In questo studio, l'aggiunta della valutazione della velocità dell'onda di polso carotido-femorale ai comuni fattori di rischio cardiovascolare ha significativamente migliorato la stima del rischio di eventi clinici. Questi risultati danno ulteriore supporto al fatto che un'indagine strumentale atta a valutare il danno vascolare subclinico debba avere un posto di rilievo nella stima del rischio cardiovascolare, accanto ed in aggiunta ai classici fattori di rischio su cui si basano gli algoritmi per il calcolo. Concetto questo che è stato pienamente accolto dalle linee guida delle società europee dell'arteriosclerosi e di cardiologia che ne consigliano l'applicazione soprattutto nei soggetti a rischio intermedio.
OBJECTIVES: To determine whether aortic pulse wave velocity (aPWV) improves prediction of cardiovascular (CVD) events beyond conventional risk factors.
BACKGROUND: Several studies have shown that aPWV may be a useful risk factor for predicting CVD but have been underpowered to examine whether this is true for different sub-groups.
METHODS: We undertook a systematic review and obtained individual participant data from 16 studies. Study-specific associations of aPWV with cardiovascular outcomes were determined using Cox proportional hazard models and random effect models to estimate pooled effects.
RESULTS: Of 17,635 participants, 1,785 (10%) had a cardiovascular (CVD) event. The pooled age- and sex-adjusted hazard ratio [95% CI] per SD change in loge aPWV was 1.35 [1.22, 1.50, p<0.001] for coronary heart disease (CHD), 1.54 [1.34, 1.78, p<0.001] for stroke, and 1.45 [1.30, 1.61, p<0.001) for CVD. Associations stratified by sex, diabetes and hypertension were similar, but decreased with age (1.89, 1.77, 1.36 and 1.23 for =50, 51-60, 61-70 and >70 years respectively, pinteraction <0.001). After adjusting for conventional risk factors, aPWV remained a predictor: CHD 1.23, [1.11, 1.35 p<0.001]; stroke 1.28, [1.16, 1.42 p<0.001]; cardiovascular events 1.30 [1.18, 1.43, p<0.001]. Reclassification indices showed the addition of aPWV improved risk prediction (13% for 10 year CVD risk for intermediate risk) for some sub-groups.
CONCLUSIONS: Consideration of aPWV improves model fit and reclassifies risk for future cardiovascular events in models that include standard risk factors. aPWV may enable better identification of high-risk populations who may benefit from more aggressive cardiovascular risk factor management.
J Am Coll Cardiol Published online November 13, 2013
Modena, 22-23 Giugno 2023
[continua a leggere]Rivista in lingua italiana
riservata ai Soci SISA
Ultimo numero:
Anno 14 • N.4/2023
Rivista Italiana della
Ipercolesterolemia
Familiare Omozigote
Anno 5 • N.1/2023
Nuovo sito dedicato al Progetto LIPIGEN
Progetto LIPIGEN - Vecchio portale
E' necessario essere loggati come utente
Lipigen per poter accedere alla pagina
PROSISA – PROject Statin Intolerance SISA
E' necessario essere loggati come utente
PROSISA per poter accedere alla pagina
Gruppo Interdisciplinare Lipoprotein Aferesi
(Accesso Gruppo GILA-Lipoprotein Aferesi)
E' necessario essere loggati come utente del Gruppo GILA per poter accedere
Gruppo Interdisciplinare Lipoprotein Aferesi
(Documentazione ad accesso libero)
Pagina informativa per medici e pazienti